Le missioni automatiche del 2021

 

Il 2021 si preannuncia un anno interessante per l’esplorazione dello spazio. Ecco alcune delle missioni automatiche più interessanti…

 

Missione Artemis 1
Rappresentazione artistica della capsula Orion mentre lascia l’orbita terrestre spinta dall’Exploration Upper Stage – EUS (Credito NASA)

Nel 2019 la NASA lanciò pubblicamente il programma Artemis (Artemide) per riportare gli astronauti sulla Luna entro il 2024. Alla fine di quest’anno è previsto il primo volo di collaudo: si chiamerà Artemis 1 e sarà una missione senza equipaggio della capsula Orion (Orione) che passerà circa tre settimane intorno alla Luna.

Artemis 1 utilizzerà il razzo SLS, il nuovo sistema di lancio della NASA, per raggiungere l’orbita terrestre e per far rotta verso la Luna. Secondo i piani, dovrebbe arrivare a 450.000 km dalla Terra, una distanza mai raggiunta da un veicolo spaziale destinato a trasportare esseri umani.

Se tutto andrà come previsto, la missione Artemis 2, la prima con equipaggio, potrà essere lanciata nel 2023 per un volo intorno alla Luna, simile alla storica impresa dell’Apollo 8.

Sonda Chandrayaan-3
Chandrayaan 3 rover & lander (Credito ISRO)

Il prossimo marzo, l’agenzia spaziale indiana (ISRO) ha in programma di lanciare la sua terza missione lunare. La prima, Chandrayaan-1, era stato lanciato nel 2008 e aveva fornito una delle prime conferme della presenza di acqua lunare.

Quella successiva, Chandrayaan-2, prevedeva anche un veicolo di atterraggio (il lander Vikram) e un rover lunare (Pragyan). Purtroppo, il lander è andato distrutto a causa della perdita di comunicazione poco prima dell’allunaggio.

Chandrayaan-3 dovrebbe “riprovare” l’allunaggio morbido e infatti consiste solo di un lander e di un rover, poiché l’orbiter della missione precedente è ancora funzionante e continua fornire importanti dati.
Secondo i piani, la sonda indiana dovrebbe atterrare nel bacino di Aitken, al polo sud lunare, una zona interessante per i depositi di ghiaccio d’acqua sotterranei.

Telescopio spaziale James Webb
James Webb Space Telescope (JWST) in fase di test (Credito Northrop Grumman – Redondo Beach, CA)

Webb è il successore del telescopio spaziale Hubble e avrebbe dovuto essere operativo a partire dal 2007. Dopo quasi 14 anni di ritardo e un aumento dei costi che ha raggiunto i 10 miliardi di dollari, è finalmente arrivato il momento del lancio, previsto per la fine di ottobre.

Se Hubble ha aperto una nuova pagina sull’Universo, con spettacolari immagini ottenuto nel visibile e nell’ultravioletto, Webb è destinato a rivoluzionare le osservazioni nell’infrarosso. Le lunghezze d’onda maggiori, infatti, possono penetrare le nubi di gas che bloccano la luce visibile e ultravioletta, e mostrare zone del cosmo finora quasi inesplorate.

Inoltre, il nuovo telescopio ha uno specchio con un diametro quasi tre volte maggiore di quello di Hubble, fondamentale per raccogliere la debole luce delle galassie più lontane e per riuscire ad analizzare le atmosfere dei pianeti extrasolari, alla ricerca di tracce di vita aliena.

Sonde verso Marte
Le tre sonde che arriveranno in orbita o sulla superficie di Marte nei prossimi mesi del 2021 (Credito DW)

A febbraio, Marte sarà raggiunta da una piccola “flottiglia” di robot provenienti dalla Terra. Inizierà la sonda Al-Amal (Speranza), il primo veicolo degli Emirati Arabi Uniti ad intraprendere una missione interplanetaria. La sonda del paese arabo dovrebbe raggiungere l’orbita marziana intorno al 9 febbraio, dove rimarrà almeno due anni per monitorare la meteorologia del pianeta e studiare le ragioni della scomparsa della sua atmosfera.

Un paio di settimane dopo, dovrebbe arrivare la missione cinese Tianwen-1. Si tratta di un veicolo composto da un orbiter e un lander che ospiterà il rover che esplorerà il terreno marziano, alla ricerca di depositi di acqua sotterranea. La navicella rimarrà in orbita per diversi mesi prima di rilasciare il modulo destinato a raggiungere la superficie. Se avrà successo, la Cina diventerà il terzo paese, dopo Russia e Stati Uniti, ad effettuare un atterraggio morbido sul pianeta rosso.

Nello stesso periodo, il 18 febbraio, è previsto l’arrivo della missione Mars 2020 della NASA. L’obiettivo principale è quello di far atterrare il rover Perseverance all’interno del cratere Jezero per cercare eventuali segni di vita, passata o presente, che potrebbero trovarsi nei depositi argillosi. Alcuni campioni saranno sigillati in appositi contenitori e lasciati sul terreno marziano per essere recuperati da una futura missione internazionale che dovrebbe riportarli sulla Terra.

Oltre alle missioni automatiche ci saranno anche voli con equipaggio di cui parlerò in un prossimo post.

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