Un segnale da Proxima Centauri?

Secondo il quotidiano britannico Guardian, gli astronomi del Breakthrough Listen Project – un progetto per la ricerca di segnali radio extraterrestri condotta dall’Università della California – hanno rilevato un’emissione radio proveniente dalla direzione di Proxima Centauri.

A differenza della più brillante Alfa Centauri, Proxima è una nana rossa che non è visibile a occhio nudo nel cielo australe.

La notizia ha fatto il giro del mondo perché si tratta della stella più vicina alla Terra (4,2 anni luce di distanza) e, soprattutto, perché possiede almeno due pianeti, di cui uno – noto come Proxima b – ha le dimensioni della Terra e potrebbe avere condizioni adatte alla vita.
Il segnale, denominato BLC-1 (Breakthrough Listen Candidate -1), ha una frequenza di 982 MHz ed è stato raccolto nel 2019 dal radiotelescopio Parkes, in Australia, dato che Proxima si trova nel cielo dell’emisfero meridionale.
Ovviamente, il primo pensiero è che possa trattarsi di un segnale alieno, il prodotto dalla tecnologia di qualche forma di intelligenza extraterrestre, ma la cautela è d’obbligo…

 

Interpretazione artistica di un messaggio trasmesso verso la Terra da una civiltà aliena (Credito Breakthrough Listen)

Per iniziare, il segnale varia leggermente in frequenza, quindi non proviene da un’antenna fissa al suolo qui sulla Terra. Ciò lo rende immediatamente non terrestre per definizione, ma ancora non lo certifica come alieno.

La frequenza non è quella tipica dei segnali trasmessi dai satelliti in orbita ma ce ne sono quasi 3000 intorno alla Terra, che usano gran parte dello spettro radio, e separare il loro contributo è come cercare “un ago in un pagliaio”.

Ma se non è un segnale satellitare, che altro potrebbe essere? Forse il segnale non proviene da Proxima Centauri, ma da una sorgente molto più lontana che sembra allinearsi con la stella, come sta accadendo con Giove che appare vicinissimo a Saturno nel cielo notturno, anche se i due pianeti sono lontani quasi 800 milioni di chilometri. Sarebbe, comunque, un risultato interessante, poiché i segnali radio naturali – come quelli prodotti da quasar, pulsar o altre sorgenti esotiche – non sono a banda stretta come in questo caso.

Un’altra possibilità è che si tratti di un segnale radio naturale creato dal movimento di Proxima c, il secondo pianeta molto più grande della Terra, che potrebbe avere un potente campo magnetico. Nel nostro sistema solare, la magnetosfera di Giove produce una forte emissione radio ma, per poter essere rivelata alla distanza di Proxima Centauri, la radiazione emessa da Proxima c dovrebbero essere migliaia di volte più potente. Non impossibile, ma abbastanza improbabile.

Al momento non ci sono risposte definitive e, come ho detto, la cautela è sempre una buona idea quando si tratta di SETI (Serch for Extra Terrestrial Intelligence) visto che in cinquant’anni non si è ancora trovata traccia di segnali alieni.

Tuttavia, è importante continuare a cercare perché come diceva Carl Sagan: «La mancanza di un’evidenza non è l’evidenza di una mancanza»

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