Gli USA sulla Luna dopo mezzo secolo

Alle 0:23 di oggi (ora italiana), il veicolo della compagnia Intuitive Machines è atterrato dolcemente a circa 300 km dal Polo Sud lunare, riportando l’America sulla Luna dopo oltre cinquant’anni. L’ultima volta era stato il modulo lunare Challenger, con la missione Apollo XVII del 1972, che si era posato nella valle Taurus-Littrow con a bordo gli astronauti Eugene Cernan e Harrison Schmitt.

Il lander Odysseus in orbita intorno alla Luna

Il lander Nova-C, chiamato Odysseus in onore dell’eroe Omerico, trascorrerà circa due settimane per studiare una regione poco conosciuta della Luna, uno dei luoghi pianificati per l’arrivo dei prossimi astronauti del programma Artemis. Il sito di atterraggio, una regione larga 24 chilometri all’interno del cratere Malapert A, si trova negli altopiani lunari meridionali, a circa 80 gradi di latitudine sud, ed è stato scelto proprio perché considerato uno dei luoghi migliori per stabilire una presenza umana prolungata sulla Luna. Lo scopo della missione è di saperne di più sulle caratteristiche del terreno e sulle difficoltà di stabilire una comunicazione stabile con un’area prossima al Polo Sud del nostro satellite, generalmente poco visibile dalla Terra.

Il luogo dell’allunaggio della missione IM-1 (in rosso)

Dopo il mancato allunaggio del mese scorso della sonda Peregrine di Astrobotic, causato da una perdita di propellente poco dopo il lancio, il successo di oggi ha rilanciato il programma commerciale della NASA. La missione IM-1 di Intuitive Machines, infatti, è stato il primo sbarco sulla Luna nell’ambito dell’iniziativa Commercial Lunar Payload Services (CLPS), che punta a sviluppare il settore spaziale privato in supporto al programma lunare Artemis della NASA. Come ha sottolineato anche l’Amministratore dell’agenzia Bill Nelson: “Oggi, per la prima volta in più di mezzo secolo, gli Stati Uniti sono tornati sulla Luna… Oggi, per la prima volta nella storia dell’umanità, una compagnia commerciale, una compagnia americana, ha lanciato e condotto il viaggio lassù…”

Immagine artistica del lander sulla Luna

Gli esperimenti dell’IM-1 comprendono sei strumenti della NASA tra cui una serie di retroriflettori laser, un esperimento per esplorare la risposta della regolite lunare ai gas di scarico dei razzi e un sofisticato sistema di navigazione (LIDAR) per determinare con precisone altitudine e velocità durante l’atterraggio. A bordo c’è anche l’EagleCam CubeSat, espulso poco prima dell’atterraggio, per acquisire le prime immagini di un allunaggio riprese dalla superficie.
Particolarmente importante è l’esperimento che valuterà le tecnologie per un futuro radiotelescopio da collocare vicino al Polo Sud della Luna. Proprio perché la zona polare è difficile da raggiungere con le trasmissioni radio dalla Terra, potrebbe diventare un vero paradiso privo di interferenze per l’osservazione astronomica. A completare il carico dell’IM-1 c’è Moon Phases, una serie di sculture create dall’artista Jeff Koons e destinate a diventare la prima opera d’arte del suo genere a raggiungere la superficie lunare.
Grazie al successo di Odysseus e ai dati che la missione potrà fornire, il programma Artemis compie un importante passo avanti. Il ritorno degli esseri umani sulla Luna si avvicina!

 

Articolo pubblicato nella sezione Post di HUFFPOST (23 febbraio 2024)
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