2020: verso la Luna e oltre …

Il decennio che si apre vedrà una nuova corsa verso lo spazio…

Nell’anno appena cominciato sono previste numerose missioni spaziali che vedranno protagonisti equipaggi umani e robot. È il segnale che, dopo mezzo secolo di relativa stagnazione, l’umanità riprenderà a esplorare i cieli con rinnovato vigore.
Sembra di essere tornati agli anni ’60, ai tempi della sfida tra Stati Uniti e Unione Sovietica ma, questa volta, la platea è molto più vasta: oltre alle due potenze spaziali, ci sono paesi come India, Giappone e Cina, che da tempo hanno messo a punto le tecnologie per avventurarsi nello spazio.
Nel corso di quest’anno vedremo missioni che avranno come obiettivo la Luna, Marte e perfino gli Asteroidi. L’agenzia americana inaugurerà il programma Artemide che, nel prossimo decennio, vedrà il ritorno degli astronauti sulla Luna e la costruzione del “Lunar Gateway”, la prima stazione spaziale in prossimità del nostro satellite. Dal canto suo, l’Europa invierà il suo primo robot mobile sulla superficie di Marte e anche gli Emirati Arabi Uniti si cimenteranno con una missione robotica verso il pianeta rosso.

LUNA

Dopo il primato stabilito con l’allunaggio morbido della sonda “Chang’e 4” sulla faccia nascosta della Luna, la Cina tenterà un’impresa ancor più spettacolare con la missione robotica “Chang’e 5”, prevista per la fine del 2020. La sonda dovrebbe atterrare sulla superficie della Luna per raccogliere circa 2 kg di rocce lunari e riportarli sulla Terra. Sarà una missione molto difficile, con complesse manovre in orbita, e potrebbero rappresentare la prova generale per futuri sbarchi lunari con equipaggio.
Anche l’India dovrebbe inviare una nuova missione automatica sulla Luna. A novembre, la sonda “Chandrayaan-3” tenterà un atterraggio morbido sulla superficie lunare, una manovra che “Chandrayaan-2” ha fallito qualche mese fa, quando ha perso il controllo a meno di 2 km dal punto di atterraggio, schiantandosi al suolo.
Ma la missione lunare più ambiziosa è certamente quella prevista dalla NASA per la fine dell’anno, quando la capsula “Orion” effettuerà il primo volo di collaudo del programma Artemide e viaggerà per tre settimane nello spazio, rimanendo sei giorni in orbita attorno alla Luna. La capsula sarà senza equipaggio ma avrà un sistema di supporto vitale completamente funzionante. Il modulo di servizio che alimenterà “Orion” è costruito dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA), che avrà un ruolo importante nelle missioni lunari e nella realizzazione del “Lunar Gateway”.

MARTE

Il 2020 sarà soprattutto l’anno del pianeta rosso! In estate, infatti, Marte si troverà nella posizione ottimale per essere raggiunto dai veicoli spaziali provenienti dalla Terra. La NASA utilizzerà questa finestra di lancio per inviare il suo rover “Mars 2020”, che cercherà conferme dell’esistenza di acqua e tracce di antiche forme di vita.
Il robot, che si muoverà sulla superficie, è una versione migliorata del rover “Curiosity” che da anni sta esplorando il terreno marziano. Sarà in grado di perforare il suolo, di estrarre campioni di rocce e di salvare quelli più promettenti in tubi di metallo sigillati che lascerà in punti designati sulla superficie del pianeta. Questi campioni potranno essere raccolti da future missioni e riportati sulla Terra per essere esaminati nei laboratori di tutto il mondo.
Anche l’Europa invierà un proprio rover su Marte. Si tratta di “ExoMars”, una missione che vede la collaborazione dell’ESA e dell’Agenzia Russa. Grazie all’utilizzo di una trivella, sarà in grado di penetrare due metri sotto la superficie, per cercare eventuale materiale biologico che, proprio grazie alla protezione del terreno sovrastante, potrebbe sopravvivere alle radiazioni che bombardano Marte. Rispetto alla sonda della NASA, avrebbe così maggiori probabilità di rilevare prove di vita passata e forse ancora presente sul pianeta. Tuttavia, “ExoMars” deve ancora risolvere alcune difficoltà tecniche legate al paracadute da utilizzare per rallentare la discesa nella debole atmosfera marziana; problemi che potrebbero ritardare la missione. In questo caso, la prossima finestra di lancio sarebbe nel 2022.
Anche la Cina prevede di inviare la sonda “Huoxing-1” su Marte. La missione cinese avrà un veicolo madre (orbiter), che rimarrà in orbita intorno al pianeta, e un rover che tenterà un atterraggio morbido sulla superficie marziana.
Infine, ci sono gli Emirati Arabi Uniti che hanno in programma la loro prima missione spaziale nello spazio profondo. La “Hope Mars Mission”, prevede un veicolo automatico che rimarrà in orbita per studiare il clima marziano e cercare le ragioni dei drammatici cambiamenti climatici subiti dal pianeta rosso.

ASTEROIDI

La sonda “Osiris-Rex” della NASA si trova in orbita intorno a Bennu, un piccolo asteroide di circa 500 metri di diametro, che potrebbe contenere composti di carbonio simili a quelli della nuvola di gas e polvere da cui si è formato il sistema solare, circa 4 miliardi e mezzo di anni fa. Quest’estate, “Osiris-Rex” si spingerà in prossimità della superficie per raccogliere campioni di roccia e polvere. Inizierà, quindi, il suo viaggio di ritorno che durerà fino a settembre del 2023 quando, in prossimità del nostro pianeta, rilascerà il contenitore con i campioni che cadrà nel deserto dello Utah.
Tuttavia, “Osiris-Rex” potrebbe esser battuta sul tempo dalla missione giapponese “Hayabusa2” che ha incontrato l’asteroide 162173 Ryugu nel giugno del 2018. Dopo oltre un anno di misurazioni, ha prelevato campioni che sta riportando sulla Terra: la sonda e il suo carico dovrebbero raggiungere il nostro pianeta alla fine del 2020.

VOLI COMMERCIALI CON EQUIPAGGIO

Starliner e Crew Dragon

Il 2020 dovrebbe segnare un altro primato per le compagnie private che hanno intrapreso attività che fino a un decennio fa erano monopolio assoluto delle agenzie spaziali nazionali. Nell’anno in corso, i primi astronauti americani voleranno a bordo dei veicoli commerciali realizzati da SpaceX e da Boeing.
La società di Elon Musk lancerà la capsula “Crew Dragon”, che effettuerà la sua prima missione con equipaggio. Se tutto andrà come previsto, gli astronauti della NASA potranno finalmente utilizzare un veicolo made in USA per raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Come si sa, infatti, è dal 2011 – anno di pensionamento dello Space Shuttle – che gli astronauti americani sono costretti a volare a bordo delle “Soyuz” russe.
Anche la Boeing ha in programma di trasportare equipaggi verso la ISS con la sua capsula “Starliner” o “CST-100” (Crew Space Transportation). Tuttavia, dopo i problemi avuti durante il volo di test senza equipaggio dello scorso dicembre, il primo volo con astronauti potrebbe subire ulteriori ritardi.

Non possiamo che augurare grandi successi a queste imprese che ci aiuteranno a conoscere meglio i corpi celesti a noi più vicini, quelli su cui, presto o tardi, metteremo piede!

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