Prima sonda privata diretta verso la Luna

La sonda Beresheet è partita dalla base di lancio di Cape Canaveral

Qualche giorno fa la sonda Beresheet è partita dalla base di lancio di Cape Canaveral in Florida. Lanciata a bordo di un razzo Falcon 9, della SpaceX, la sonda è destinata a raggiungere la Luna per tentare un “allunaggio”.

A differenza delle sonde che l’hanno preceduta, però, lo farà con gradualità, percorrendo orbite sempre più ampie intorno alla Terra che la porteranno a viaggiare per oltre 6 milioni di chilometri, più di ogni altra missione lunare. Seguendo questa traiettoria non convenzionale, dovrebbe arrivare in orbita intorno alla Luna tra un paio di mesi e, dopo qualche giorno, effettuare un atterraggio morbido.La scelta di questa insolita permanenza in prossimità della Terra va ricercata nel fatto che Beresheet ha condiviso il “passaggio” a bordo del Falcon 9 con altri due carichi: un satellite per telecomunicazioni indonesiano e un veicolo sperimentale dell’aeronautica degli Stati Uniti, entrambi destinati a rimanere in orbita terrestre.

Una strategia economicamente vantaggiosa, che ha permesso di mantenere i costi della missione, incluso il lancio, a circa 100 milioni di dollari.In una parola, possiamo dire che si è trattato del primo esempio di “esplorazione dello spazio in stile Uber”.  Ma la vera novità sta nel fatto che la sonda Beresheet (che in ebraico si traduce “all’inizio”) non è stata realizzata da un’agenzia spaziale nazionale ma è il risultato di un’iniziativa privata messa in campo dal gruppo no-profit SpaceIL e dalla compagnia Israel Aerospace Industries (IAI). SpaceIL è stata fondata nel 2011 per gareggiare nel Google Lunar XPrize, un concorso che prevedeva di assegnare 30 milioni di dollari al primo gruppo privato capace di costruire un veicolo spaziale in grado di atterrare sulla Luna. Oltre all’allunaggio, il veicolo doveva essere capace di percorrere una distanza di almeno 500 metri oppure di trasmettere sulla Terra immagini ad alta definizione della zona di atterraggio.

Il concorso di Google si è concluso nel 2018 senza un vincitore ma SpaceIL non ha mai interrotto lo sviluppo e la costruzione della sua “creatura” che, finalmente, è in viaggio verso la Luna. La sonda ha le dimensioni e la forma di un “tavolo da pranzo”, largo circa due metri a alto poco più di un metro, del peso di appena 150 chilogrammi, se si esclude la mezza tonnellata di carburante che verrà utilizzata per farla arrivare sulla Luna.

La manovra di allunaggio sarà completamente automatizzata e, secondo le stime, richiederà circa 20 minuti. Beresheet atterrerà sul lato visibile della Luna, nella zona conosciuta come Mare della Serenità, a nord-ovest dello storico sito di allunaggio dell’Apollo11.

Se tutto procede come previsto, diventerà la prima sonda privata a sbarcare sulla Luna e il team SpaceIL/IAI avrà realizzato un’impresa che finora è riuscita soltanto alle grandi potenze come Russia, Stati Uniti e Cina. 

La sonda avrà a bordo strumenti per misurare il campo magnetico lunare e analizzare da vicino alcuni crateri, ma il risultato più importante della missione sarà quello di ispirare i giovani e di mostrare come lo spazio può davvero diventare il luogo di lavoro delle prossime generazioni di scienziati, tecnici e ingegneri.  

Pubblicato sul Blog dell’AGI (Agenzia Giornalistica Italia) nella sezione SPAZIO:https://www.agi.it/blog-italia/autore/umberto-guidoni/

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