In auto sulla Luna

Forse guideremo auto giapponesi anche sulla superficie lunare

Qualche giorno fa l’agenzia spaziale giapponese (Japan Aerospace eXploration Agency – JAXA) ha annunciato che sta lavorando con la Toyota per sviluppare il veicolo lunare del futuro.

Sarà un mezzo alimentato da celle a combustibile, capace di percorrere quasi 1.000 chilometri con un “pieno” di idrogeno e ossigeno. Le celle a combustibile, infatti, producono elettricità proprio dalla reazione di questi due gas, che si combinano grazie alla presenza di un catalizzatore.La tecnologia non è nuova.

In effetti, le celle a combustibile sono state utilizzate come generatori di energia elettrica in molte missioni spaziali della NASA: dai voli delle capsule Gemini, a quelli dell’Apollo e dello Space Shuttle. Oltre al vantaggio di utilizzare elementi che si trovano comunque a bordo di un veicolo spaziale, le celle a combustibile sono assolutamente ecologiche in quanto il prodotto della reazione è l’acqua: un elemento prezioso nello spazio, che può essere utilizzata come refrigerante e come acqua potabile.

All’inizio l’idrogeno e l’ossigeno arriveranno dalla Terra ma, in seguito, potrebbero essere prodotti sulla superficie lunare utilizzando il ghiaccio presente nei poli. Le prime immagini del futuro “rover” mostrano una specie di SUV con un design futuristico e un frontale con ampi finestrini e potenti luci per la marcia notturna che, sulla Luna può durare 14 giorni.  Le dimensioni sono di tutto rispetto: sarà lungo almeno 6 metri, largo poco meno di 5 e alto quasi 4, anche grazie a sei grandi ruote metalliche. Il veicolo avrà un ampio volume pressurizzato, progettato per consentire all’equipaggio di rimuovere le tute spaziali, e potrà ospitare fino a quattro astronauti, con tutto il loro equipaggiamento, per un periodo di oltre un mese.  

Indubbiamente, rappresenta un grande passo avanti rispetto al “rover” utilizzato, mezzo secolo fa, nelle ultime missioni Apollo. Il veicolo della NASA era una sorta di “dune buggy” lunare che poteva trasportare due astronauti, che dovevano comunque indossare la tuta, ed era alimentato da batterie con una autonomia piuttosto limitata.

Il “moon rover” della JAXA arriva proprio mentre la NASA sta rilanciando l’idea di riportare i suoi astronauti sulla Luna. Secondo i piani dell’ente americano, si comincerà col realizzare una stazione spaziale in vicinanza del nostro satellite, per poi dare il via, entro la fine del prossimo decennio, a vere e proprie missioni sulla superficie lunare.  Stavolta non si tratterà di una corsa in solitario ma di uno “sforzo collettivo” che vedrà la collaborazione di numerosi partner internazionali.

I paesi interessati potrebbero essere gli stessi che hanno contribuito alla realizzazione della Stazione Spaziale Internazionale. L’Europa sta già collaborando alla realizzazione della capsula Orion, il veicolo che riporterà gli uomini verso la Luna ed anche la Russia e il Canada sembrano interessati a partecipare alla realizzazione della stazione lunare. Il veicolo proposto da JAXA-Toyota potrebbe essere il contributo giapponese alle nuove imprese lunari.  

Dopo molti decenni, gli esseri umani stanno per rimettere piede sulla superficie della Luna e, questa volta, sembrano proprio intenzionati a restarci.  

Pubblicato sul Blog dell’AGI (Agenzia Giornalistica Italia) nella sezione SPAZIO:https://www.agi.it/blog-italia/autore/umberto-guidoni/

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