Bezos vs Branson: Chi sarà il primo “paperone” nello spazio?

Oltre che per la pandemia, il 2021 sarà ricordato come l’anno di inizio del turismo spaziale. Siamo, infatti, a poche settimane dai primi voli suborbitali con passeggeri.

Negli anni 60, all’inizio della “space race”, USA e URSS erano le due superpotenze in gara per arrivare primi nello spazio. Oggi, la competizione vede in campo due compagnie private: la Blue Origin e la Virgin Galactic.

Anzi, dalle ultime dichiarazione delle stesse compagnie, sembrerebbe che stia diventando sempre più una questione personale fra i fondatori delle due società, rispettivamente Jeff Bezos e Richard Branson.

Poche settimane fa, il fondatore di Amazon ha lanciato il guanto di sfida, annunciando che avrebbe fatto parte dell’equipaggio del primo volo del razzo della Blue Origin che prende il nome da Alan Shepard, primo americano nello spazio nel 1961. L’avventura spaziale di Bezos, a bordo del veicolo suborbitale New Shepard, dovrebbe avvenire il 20 luglio, nel giorno del 52° anniversario dell’atterraggio dell’Apollo 11 sulla Luna.

La cabina della capsula della Blue Origin che può trasportare 6 passeggeri

Dopo l’annuncio di Bezos, fonti anonime hanno fatto sapere che anche Branson sta esaminando la possibilità di fare un giro nello spazio sul suo veicolo suborbitale VSS Unity durante il fine settimana del 4 luglio. Anche in questo caso, un giorno simbolico per gli americani che festeggiano l’Indipendenza degli Stati Uniti.

Vista la nota competitività dei due protagonisti, il duello stile western sembra abbastanza probabile.

Pochi giorni fa la FAA, l’ente federale americano che certifica la sicurezza dei voli aerei, ha concesso alla Virgin Galactic la licenza per lanciare veicoli spaziali commerciali, aprendo la porta ai voli con passeggeri. Tuttavia sembra difficile che il prossimo lancio della SpaceShipTwo possa avvenire entro la data del 4 luglio. È comunque ancora possibile che Branson riesca a salire a bordo del suo aereo a razzo prima del suo rivale.

Blue Origin, dal canto suo, ha richiesto la licenza commerciale ma non ha ancora ricevuto l’approvazione della FAA. È comunque fiduciosa che arriverà in tempo per il previsto volo inaugurale del 20 luglio. Oltre al fondatore Jeff Bazos, a bordo di quel volo ci sarà anche suo fratello Mark e il vincitore dell’asta che si è svolta qualche settimana fa. Per accaparrarsi un posto sul primo volo commerciale del New Shepard, il misterioso acquirente ha fatto un’offerta di ben 28 milioni di dollari.

Decisamente più economico sembra essere il costo di un volo sulla VSS Unity. Circa 600 clienti hanno pagato 250 mila dollari per prenotarsi un volo spaziale suborbitale ma il prezzo è destinato ad aumentare quando la Virgin Galactic comincerà a volare regolarmente.

Interni della Virgin Space Ship 2 ribattezzata VSS-Unity

I servizi offerti dalla Virgin Galactic e dalla Blue Origin rappresentano un primo, concreto passo verso il turismo spaziale. Si tratterà di voli suborbitali, molto diversi rispetto a quelli degli astronauti di professione; sarà come viaggiare su una gigantesca montagna russa, alta quasi 100 chilometri, che raggiungerà lo spazio per una manciata di minuti per poi ritornare sulla superficie terrestre.

Anche se non percorreranno un’orbita, i prossimi viaggiatori dello spazio proveranno comunque un’esperienza indimenticabile: potranno vedere i bellissimi colori della Terra e sperimentare l’assoluta libertà di movimento che si prova fluttuando nella cabina senza peso.

Articolo pubblicato nella sezione Post di HUFFPOST (30 giugno 2021)
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