Il primo test per l’astronave di Elon Musk

Starship MK1 pronta al primo volo di collaudo

Già in passato il magnate della SpaceX ci ha sorpreso con progetti ambiziosi, spesso al limite delle tecnologie esistenti e, anche stavolta, non è stato da meno con la presentazione del prototipo della sua nuova creatura: la Starship Mk1.

Un nome che è già un programma. Non una capsula o un veicolo orbitale ma una vera astronave che, già nella sua forma, sembra uscita da un film di fantascienza degli anni 60.

Musk non ha mai nascosto il suo obiettivo di raggiungere altri mondi e Starship potrebbe essere il primo esempio di veicolo interplanetario in grado di trasportare fino a 100 persone su Marte o verso altre destinazioni nello spazio profondo.  

Per il suo viaggio inaugurale, c’è già un passeggero pagante! Lo scorso anno, è stato svelato il nome del primo turista che salirà a bordo di questa nuova astronave ma non si conosce né il prezzo né la data esatta. Sappiamo solo che, entro il prossimo decennio, l’imprenditore miliardario giapponese Yusaku Maezawa farà una crociera intorno alla Luna in compagnie di un gruppo di artisti in cerca di esperienze davvero fuori del mondo. 

L’astronave odierna ha subito diverse modifiche rispetto al progetto presentato tre anni fa all’International Astronautical Union in Messico. In quella sede, Musk aveva annunciato un sistema di trasporto interplanetario che prevedeva un veicolo spaziale completamente riutilizzabile e un primo stadio (booster) per raggiungere l’orbita.

Il primo stadio aveva 42 motori Raptor di nuova generazione mentre l’astronave era dotata di nove motori dello stesso tipo (Raptor è un motore a razzo alimentato da metano e ossigeno liquidi e rappresenta la versione potenziata del Merlin finora utilizzato dalla SpaceX per i suoi razzi Falcon e Falcon Heavy)

Nel 2017, c’era stato il primo aggiornamento con il Big Falcon Rocket, o BFR. La nuova versione prevedeva un sistema di lancio alto oltre 100 metri con un primo stadio spinto da 31 motori Raptor, e il veicolo interplanetario con almeno sei. Infine, nel 2018, l’ennesima modifica.

Stavolta abbiamo un’elegante astronave interamente realizzata in acciaio inossidabile, con tre pinne caudali e sei motori Raptor per il volo nello spazio. Starship è lanciata in orbita da un possente booster, chiamato Super Heavy, che utilizza decine di motori Raptor ed è capace di ritornare a terra con un atterraggio controllato. 

Il passaggio da un materiale composito in fibra di carbonio, leggero ma costoso, all’acciaio inossidabile 301 è stato un punto di svolta, secondo Musk. L’acciaio diventa più resistente con le basse temperature ed è, quindi, perfetto per i voli nelle fredde profondità dello spazio. Ha anche un punto di fusione più elevato, che lo rende più resistente durante il rientro attraverso l’atmosfera terrestre.

Infine, elemento non trascurabile, è molto più economico della fibra di carbonio. Stavolta SpaceX è andata ben oltre gli annunci. Dopo alcuni “balzi” di qualche centinaio di metri, realizzati con un modello in scala, ha completato il primo prototipo di dimensioni reali che dovrebbe raggiungere l’altezza di 20 km entro il prossimo mese. Poi dovrebbe arrivare il primo volo di collaudo in orbita e, se tutto andrà secondo i piani, Musk potrebbe davvero concretizzare il suo sogno: realizzare una colonia su Marte e rendere l’umanità una “specie multiplanetaria”.

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